Joint final event of the IRISS, RESPECT and SURVEILLE projects: programme and participation in the European Cyber Security Month
Data: 29 Ottobre, 2014
Orario: 14:30 – 18:00
Luogo: Bruxelles, Diamant Conference & Business Centre
1.1.1 Le tecnologie della sorveglianza e il diritto alla riservatezza e alla protezione dei dati personali
Durante il Mese Europeo della Cyber Sicurezza – European Cyber Security Month (ECSM), l’Istituto Universitario Europeo parteciperà ad una sessione in occasione della conferenza conclusiva dei progetti IRISS-RESPECT-SURVEILLE, nell’ambito del progetto SURVEILLE ed in collaborazione con Clusit (The Italian Association for Computer Security).
La sessione intitolata “profili legali della sorveglianza” è dedicata alle tecnologie della sorveglianza utilizzate a scopo di prevenzione e contrasto dei crimini. In particolare, si analizzerà l’impatto che esse hanno su diritti fondamentali, quali ad esempio il diritto al rispetto della vita privata e familiare, nonché il diritto alla protezione dei dati personali, diritti che generalmente si riconducono al concetto di “privacy”. La sessione includerà un dibattito sulla tutela della “e-privacy”, un aspetto importante non solo per le attività svolte dall’ENISA, ma particolarmente attuale data la tendente crescita all’uso di Internet nell’ambito della sorveglianza.
La sessione è suddivisa in tre parti, qui di seguito descritte. Durante la prima e la terza sessione, i relatori discuteranno i limiti entro i quali le autorità nazionali competenti hanno la facoltà di intervenire sul diritto alla privacy dei cittadini sia nella loro generalità, che in particolare dei cittadini considerati ” sospetti”, per i quali si interviene con strumenti di sorveglianza mirata. La seconda sessione, nonché la più importante, è dedicata alla cosidetta “e-privacy”, durante la quale si discuterà degli effetti della sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sulla conservazione dei dati personali.
Previo consenso dei relatori, saranno divulgate le presentazioni della sessione, accompagnate da una breve sintesi in italiano. Per maggiori informazioni sull’iniziativa, rivolgersi a Maria Grazia Porcedda oppure a Claudia de Concini.
1.1.2 Profili legali della sorveglianza
Organizzato da SURVEILLE con il contributo dei progetti RESPECT e IRISS
14:30 – 15:15: Come riconciliare la protezione dei diritti umani con la sicurezza? L’interazione tra le norme europee e la discrezionalità delle autorità nazionali competenti nell’impiego delle tecnologie della sorveglianza.
Relatore principale: Hielke Hijmans – Vrije Universiteit Brussel
Partecipanti alla sessione: Ivan Szekely – EKINT Budapest (IRISS), Jeanne Mifsud Bonnici – University of Groningen (RESPECT), Christiane Höhn – Consigliere del Coordinatore europeo per la Lotta al Terrorismo
Moderatrice: Anne Weyembergh – IEE-ULB (SURVEILLE)
L’ordinamento dell’Unione Europea prevede una tutela dei diritti fondamentali che si affianca a quella dei singoli Stati membri. L’uso delle tecnologie della sorveglianza a scopo di prevenzione e contrasto dei reati è regolato su due livelli, europeo e nazionale. Tuttavia, le norme europee e nazionali entrano talvolta in conflitto, influendo nella fase di sviluppo delle tecnologie di sorveglianza. Poiché le autorità europee stanno discutendo su una possibile armonizzazione dei due livelli di normazione, è necessario garantire al più presto l’esistenza e il funzionamento di meccanismi di tutela dei diritti fondamentali. Inoltre, sarà analizzzato e discusso il potere normativo da parte degli Stati membri in questo ambito. Fino a che punto dovrebbe spingersi l’intervento normativo da parte dell’Unione Europea?
15:30 – 16:45: Conservazione dei dati e diritti fondamentali: la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea dell’8 aprile 2014
Relatore principale: Paul Nemitz – Direttore Diritti Fondamentali e Cittadinanza dell’Unione, Commissione Europea
Partecipanti alla sessione: Paul de Hert – Vrije Universiteit Brussel (IRISS), Erich Schweighofer – University of Vienna (RESPECT), Walter Coenraets – Direttore Federale dell’Unità sul Crimine Informatico, Tuomas Ojanen – University of Helsinki (SURVEILLE)
Moderatore: Martin Scheinin – European University Institute (SURVEILLE)
La Direttiva europea sulla conservazione dei dati mira ad armonizzare le norme vigenti negli Stati membri relative alla conservazione di alcuni dati generati o trattati da fornitori di servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico o da reti pubbliche di comunicazione. Lo scorso aprile la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha dichiarato l’invalidità della Direttiva. Inoltre, la Corte ha sottolineato che sia la conservazione dei dati, che la facoltà di accedervi da parte delle autorità nazionali competenti costituisce una grave violazione del diritto al rispetto della vita privata e familiare e del diritto alla protezione dei dati personali. I relatori si soffermeranno su quale possa essere l’impatto della sentenza sulle norme nazionali, in particolare sull’antinomia giuridica che si viene a creare.
16:45 – 18:00: L’uso mirato delle tecnologie della sorveglianza per controllare individui “pericolosi”
Relatore principale: Michele Panzavolta – University of Maastricht
Partecipanti alla sessione: Nils Zurawski – University of Hamburg (IRISS), John Guelke – University of Warwick (SURVEILLE), Antonis Samouris – Esperto di lotta contro il terrorismo (prossimamente presso Europol), Ilana de Wild – team di contrasto alla tratta degli esseri umani e sfruttamento dei minori, Interpol / Polizia nazionale dei Paesi Bassi
Moderatore: David Wright – Trilateral Research & Consulting (IRISS)
Lo scopo principale dello sviluppo delle tecnologie della sorveglianza si rinviene da tempo nel tentativo di prevenire e successivamente investigare sulle attività criminose, quali ad esempio il terrorismo e la criminalità organizzata. I governi nazionali hanno via via esteso l’impiego ad altri scopi. Durante questa sessione si discuterà sull’impatto di queste tecnologie su aspetti che riguardano in particolare il diritto processuale penale. Ad esempio, le autorità nazionali coinvolte raccolgono informazioni a carattere personale con scopi non prettamente processuali di indagine, ciò significa che tali attività possono ledere il diritto alla protezione dei dati personali nella sua generalità. In questi casi si parla di pratiche che possono influire sul principio giuridico della presunzione di innocenza, finendo per quasi capovolgerlo nella presunzione di colpevolezza. Inoltre, le attività amministrative, volte al contrasto dell’immigrazione o al monitoraggio di persone ex detenute, ricorrono sempre più frequentemente all’uso di strumenti di sorveglianza, sulla base di una presunzione del livello di rischio che questi individui possono costituire per la comunità. Ci si chiede dunque quali siano le basi giuridiche di queste attività ed in ultimo, se rispettino gli standard internazionali dei diritti umani.
Previo consenso dei relatori, verrano pubblicate delle slides in lingua inglese ed eventuale sintesi in italiano.